Nel mese di Ottobre 2011 L’Uomo Vogue ha realizzato un servizio dedicato ai Modulo Project e la cover a Laccio.

“BODY MOVIN'”
Photo: Elisabetta Claudio
Fashion Editor: Sarah Grittini
Text: Donato Ramani

«La nostra ispirazione? Viene tutta dalla strada, da quel melting pot di idee, di tendenze, di sapori e di suggestioni che in quel contesto nasce e si sviluppa. Perché è da lì che veniamo. Ed è lì che vogliamo continuare ad attingere e a seminare». Parola di Laccio, coreografo e direttore artistico dei “Modulo project”, gruppo di ballerini che da qualche anno a questa parte sta raccogliendo grandi consensi, imponendo uno stile, il loro, che pesca a piene mani nelle espressioni della danza urbana, dall’hip-hop all’house, per costruire qualcosa di unico e molto personale. Manuela, Valentina, Ilenia, Francesca, Laura e Shake, sono questi gli altri membri del gruppo, in un intrico di parentele che girano attorno al loro leader, due sorelle e la moglie in formazione, ma che si estende anche agli altri: «Perché il nostro è un concetto di famiglia estesa, che nei legami forti e nell’identità di gruppo trova la sua forza». Tutti per uno e uno per tutti, insomma. Eccoli così abbandonare insieme la natia Latina per trasferirsi a Milano dove hanno fondato un’accademia tutta loro, la “Modulo factory”. Eccoli protagonisti in appuntamenti Tv di massimo ascolto come nei videoclip di artisti come Zucchero e Giorgia. O sul palco, affiancando Tiziano Ferro, Raf e Coolio nelle loro tournée.

“We dance your world”, questo è il loro motto e la loro filosofia: «Perché la nostra è un’immagine colorata e internazionale, che trova l’illuminazione nelle atmosfere delle grandi città del mondo». Che poi l’originalità delle loro espressioni non si esaurisca nelle successioni di pause e gesti proprie della danza è solo un altro dei molti elementi che rendono i “Modulo project” davvero differenti. Così, non dovremo stupirci se li troveremo tutti insieme a cucire gli abiti di scena con ago e filo. Perché questo è, semplicemente, il loro modo di lavorare a una performance. Così come non dovremo meravigliarci se la loro esibizione sarà accompagnata dal solo silenzio, con nessuna musica a guidarli. Perché la ricerca è il loro primo obiettivo. «Amiamo sperimentare, per questo ci piace il teatro. È in quel contesto che troviamo la massima libertà». Non a caso il palcoscenico è già scritto nel loro domani, con uno spettacolo dal titolo “Aspiranti egoisti ” che andrà in scena nella stagione 2012-2013: «È una riflessione sulla ricerca della felicità, che oggi sembra passare dall’individualismo. Ma è una via ingannevole e dai risultati assai incerti» racconta Laccio. Un gruppo così affiatato che riflette su un tema come questo non sembra una casualità. «È un’esperienza che abbiamo conosciuto. Lo spettacolo nasce anche da quel vissuto». La forza della formazione non sembra esserne stata scalfita se è vero che l’agenda dei “Modulo project” non conosce tempi morti. Prossimo appuntamento è con il cinema, con una partecipazione al nuovo film diretto da Giuseppe Marco Albano dal titolo “Una domenica notte”. E poi? «L’accademia di danza ha per noi un’importanza centrale. Formiamo i ragazzi non solo dal punto di vista tecnico. Li educhiamo anche a muoversi in questo ambiente, a raggiungere il loro obiettivi. Nel lungo termine ci piacerebbe lavorare dietro le quinte, costruendo una factory di creativi. Per portare il mondo dello spettacolo un po’ più vicino all’espressione artistica più pura».